Il “Padre” di Rifredi è Venerabile
16-12-2019 15:54 - News Generiche
Papa Francesco ha firmato ieri il decreto che riconosce le virtù eroiche del Servo di Dio, Giulio Facibeni, proclamandolo così Venerabile.
Il Santo Padre ne ha dato l'annuncio salutando il Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, all'udienza in Vaticano alla Congregazione delle Cause dei Santi.
Con esso si completa il riconoscimento dei tre venerabili fiorentini, affiancando al Card. Dalla Costa e al sindaco La Pira anche la figura di Don Facibeni.
A lui spettava l'arduo compito di ripristinare le antiche tradizioni in un quartiere operaio che guardava la Chiesa con diffidenza, diffidenza che don Facibeni riuscì, nel tempo, a superare grazie alla sua mentalità aperta e al forte impegno nelle opere assistenziali.
Email comunicazione@misericordiarifredi.org -Tel. 3203791308
Il Santo Padre ne ha dato l'annuncio salutando il Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, all'udienza in Vaticano alla Congregazione delle Cause dei Santi.
Con esso si completa il riconoscimento dei tre venerabili fiorentini, affiancando al Card. Dalla Costa e al sindaco La Pira anche la figura di Don Facibeni.
E' con gioia e onore che i confratelli e le consorelle della Misericordia di Rifredi accolgono la notizia ricordandolo con queste sue parole: “L'appartenenza alla Confraternita è un privilegio, una grazia, un onore grande; ma soltanto i veri combattenti con le armi invincibili della preghiera e del sacrificio ne sono degni”.
“Il Padre”, così a Firenze tutti chiamavano don Giulio Facibeni, nasce nella provincia di Forlì nel 1884 e arriva nella Pieve di Santo Stefano in Pane il 31 ottobre del 1912, dove, sin da subito e non senza difficoltà, si impegnerà a creare uno stretto legame e con la popolazione del quartiere di Rifredi e con la sua Misericordia.
A lui spettava l'arduo compito di ripristinare le antiche tradizioni in un quartiere operaio che guardava la Chiesa con diffidenza, diffidenza che don Facibeni riuscì, nel tempo, a superare grazie alla sua mentalità aperta e al forte impegno nelle opere assistenziali.
La terribile esperienza vissuta durante la Grande Guerra, dove viene chiamato nel 1916, dapprima come soldato poi come Cappellano militare sul Monte Grappa, fu per lui determinante e lo spinse a dedicare il suo impegno caritatevole verso gli orfani di guerra per i quali realizzò nel 1924 l'Opera della Divina Provvidenza della Madonnina del Grappa. L'istituzione, atta ad accoglierli ed istruire i bambini rimasti soli, divenne il cuore e il simbolo stesso del quartiere e fece sì che il Padre si guadagnasse definitivamente la fiducia anche della parte di popolazione a lui più ostile.
Grazie a lui anche la Misericordia, che il Padre considerava come il centro della vita religiosa e di ogni opera buona del popolo di S. Stefano in Pane, trova nuova linfa vedendo il riavvicinamento dei suoi parrocchiani e arricchendosi di una sezione femminile, la San Filippo Neri.
Ufficio stampa Misericordia di Rifredi
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